venerdì 16 marzo 2012

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Bushido - Storia di samurai e di soldati

La cover del primo volume
BuShiDo (武死道) è un manga disegnato da Sin’ichi Hiromoto, basato dal racconto storico Senpuuden, realizzato da Ken Asamatsu. Si compone di quattro volumi e in Italia è stato stampato dalla FlashBook Manga in un’edizione molto curata con sovraccoperta. Leggendo la sinossi della casa editrice ho deciso subito di prenderlo, senza neppure sfogliarlo, dopo aver visto che trattava uno dei miei periodi preferiti della storia giapponese, ovvero il Bakumatsu (e per chi se lo chiedesse: sì compaiono i membri della ShinsengumiRecensione di Peace Maker Kurogane con note storiche sulla Shinsengumi), ma devo segnalare che lo stile del disegnatore è un po’ particolare e potrebbe non piacere a tutti.
NOTA: Tutte le immagini presenti in questa recensione appartengono al primo volume della serie, dato che non sono riuscita a trovare scan dei restanti tre volumi (e già queste sono in cinese).

Shinnosuke all'inzio delle
vicende narrate
Siamo nel dicembre del 1868 e la guerra Boshin sta ormai volgendo al termine, dando una naturale fine a quel periodo di rivolte e cambiamenti che è stato il Bakumatsu con la rivoluzione Meiji. L’ultimo shogun (Tokugawa Yoshinobu) si è formalmente arreso alle truppe imperiali, lasciando anche la città di Edo senza combattere. Tutti i samurai rimasti fedeli al vecchio sistema vengono rapidamente spinti verso nord, fino a lasciare l’Honshu (l’isola principale del Giappone) per arrivare in Hokkaidō. Tra di loro, oltre ad un sacco di samurai in cerca di un posto dove morire, ci sono anche figure storicamente rilevanti come l’ammiraglio Enomoto Takeaki e Hijikata Toshizō, il comandante della Shinsengumi (Kondo Isami era morto nel maggio dello stesso anno e il vicecomandante Hijikata aveva preso la guida del corpo, nonché, in seguito, svariati ruoli di comando nella neonata repubblica di Ezo, ultima roccaforte degli uomini fedeli allo shogunato). In questo scenario viene presentato il protagonista della storia, Shiba Shinnosuke, un giovane samurai superstite della celebre squadra delle Byakkotai (un gruppo di uomini del feudo di Aizu, famoso per i venti di loro che hanno stupidamente commesso suicidio dopo aver creduto che il castello del loro han fosse caduto). 

"Passerò personalmente a fil di spada chiunque arretri
anche di un solo passo
" Hijikata
Un giorno, mentre cerca di difendere dall’aggressione di un malintenzionato Amelia, una bella e prorompente reporter americana, fa la conoscenza di Hijikata in persona. La figura del comandante gli rimane impressa nel cuore e, pur cercando di sconfiggerlo (per motivi infantili), ne rimane profondamente affascinato, fino al punto di cercare inutilmente di salvarlo durante la sua ultima battaglia. Con la morte di Hijikata si interrompe anche la breve storia della repubblica di Ezo (cadrà solo una settimana dopo la sua dipartita) e l’intero Hokkaidō precipita in un momento di caos, sballottato tra le potenze occidentali da un lato (la Russia e l’America in primis), e le forze imperialiste dall’altro. Da quel momento Shinnosuke dovrà sopportare un difficilissimo cammino di crescita e maturazione che lo porterà, grazie all’aiuto di alcuni Ainu (i nativi di Hokkaidō), di Amelia e di Harada Sannosuke (uno dei capitani della Shinsengumi), a superare il concetto di via del samurai e a trasformarsi in un vero soldato. Per farlo cambierà il suo abbigliamento, le sue armi e persino la sua causa per cui combattere, sottoponendosi a durissimi allenamenti fisici e a intense prove psicologiche.

Una sanguinosa battaglia lascia un carico di morte e di dolore

La morte di Hijikata
I personaggi più carismatici dell’intera serie sono Hijikata, una figura forte ed energica, pienamente consapevole del suo ruolo e della sua importanza nello scenario storico, che riesce a spingere chiunque abbia intorno a dare il massimo in tutto (con le buone o con le cattive), e Harada, un omone che sostiene di aver smarrito la sua via del samurai, sostituendola con la sua personalissima via del soldato. Il protagonista all’inizio è un ragazzetto assolutamente insignificante, che praticamente scompare davanti alla figura di un Hijikata spettacolare ma, man mano che la storia procede, comincia a superare i preconcetti che si era autoimposto per mostrare un’ottima crescita psicologica. A questi personaggi positivi (a cui vanno aggiunte Nagi, la ragazza candida, e Amelia, la  super figona) viene contrapposta una manica di viscidi bastardi senza speranza come Kuroda Kiyotara (un lucido e spietato calcolatore) e come Sento Samanosuke (un killer spietato completamente pazzo), degli stranieri avidi come i fratelli Warner (dall’America) e come una misteriosa donna russa, e dei poveri pezzenti che si trovano in ruoli di comando come Enomoto (che in ogni opera in cui compare fa sempre una figura da cioccolataio, specialmente se messo a confronto con Hijikata).

Sempre la morte di Hijikata
Il disegno è affidato alle matite nervose e graffianti di Sin’ichi Hiromoto, autore che pur essendo un’artista di grande talento, non è in grado di soddisfare tutti i lettori. La grafica è sporca e a tratti rozza, con immagini che si contorcono irrequiete su sfondi spesso solo abbozzati. Su questo si impone un charter design grezzo ma molto espressivo. Le inquadrature sono tutte di grande effetto, realizzate sfruttando una prospettiva spesso forzata per sottolineare da vicino determinati dettagli. Il soggetto è di Ken Asamatsu (no, non quello di Love Hina e Negima, il nome è simile ma si tratta di un’altra persona) e racconta una storia sorprendentemente lineare ed epica, che riporta in chiave romanzata la fine degli ultimi veri samurai e il dramma del popolo Ainu. Da segnalare sono ancora i dialoghi, specialmente quelli di Hijikata e di Harada, molto espressivi e coinvolgenti.
 
La figura magra e leggera di Samanosuke
In conclusione si tratta di una storia violenta e sanguinaria, a tratti estrema, dove, tra battaglie e brutalità, non vengono tralasciati piccoli attimi di romanticismo e anche alcune scene di sesso esplicito. In un’epoca di disordini, dove l’unica legge è quella del più forte, Shinnosuke combatte per costruire un paese che possa veramente considerare la sua patria, un posto dove vivere e non per cui morire. Nonostante le atmosfere forse un po’ troppo western per l’ambientazione originale (con gli Ainu nel ruolo degli indiani) e l’inserimento di alcuni personaggi dal design effettivamente un po’ esagerato (Samanosuke prima di tutti), i due autori riescono a mostrare molto bene il dramma della fine di un’epoca. Se da una parte ci sono ancora dei samurai che cercano di seguire la loro via tradizionale (Bushido è scritto con i caratteri 武死道, che si traducono con la via della morte del guerriero, al posto dei più classici 武士道, ovvero la via del guerriero) e di trovare qualcosa per cui abbia senso morire, dall’altra c’è un travolgente desiderio di evoluzione, senza però rinunciare ai propri ideali. Il risultato sarà una sorprendente fusione tra modernità e tradizione, che porterà alla nascita dello Shinnosuke soldato, che riuscirà a far suoi sia gli insegnamenti di Harada che quelli di Hijikata.

Shinnosuke non esistono esseri umani che non muoiono, tutti moriremo prima o poi. Però il samurai non muore, se ha deciso di non morire, allora non morirà mai! Però, quando ha deciso di morire, allora può farlo in qualunque istante!”.
Hijikata a Shinnosuke poco prima di morire

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SCRITTO DA: Acalia Fenders

Sono una blogger di Torino che si occupa di fumetti e animazione dal 2010. I mei interessi spaziano dai classici fumetti (di cui ha una considerevole collezione) ai telefilm, dai film ai cartoni animati (anime e non!). Amo il Giappone e ho una sconsiderata e inarrestabile passione per Batman.





18 commenti :

  1. Insomma, mi toccherà allungare anche la lista dei manga, su quelli storici proprio non resisto! :)
    A me i disegni piacciono, così grezzi mi pare si adattino bene al genere di storia, del resto si parla di guerra e non di coniglietti paffutelli. Se poi c'è un buono sviluppo dei personaggi è fatta, hai arruolato una futura lettrice di quest'opera.

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    1. Anche io ho passione per i manga storici, infatti mi dispiace un sacco averne perso qualcuno (tra cui Vagabond, ma conto su una bella ristampa ad opera conclusa), pubblicati prima che iniziassi a collezionare manga seriamente.
      Sono contenta che ti ispiri, è un bel manga che purtroppo è quasi sconosciuto (mentre tante altre idiozie sono famossissime) ^^

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  2. Fai conto che Hiromoto è autore di uno dei miei manga preferiti IN ASSOLUTO (GoGo Heaven): io ho letto il primo, che mi sarebbe piaciuto da impazzire già solo per i disegni (appunto), adesso devo recuperare il secondo.

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    1. Io di Hiromoto per ora ho recuperato solo Bushido ma mi sono riproposta di procurarmi altre opere sue, dato che l'ho trovato parecchio interessante.
      Il primo volume è meraviglioso anche solo per come viene reso Hijikata ^^

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  3. Che belli i disegni!

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  4. I disegni mi hanno proprio preso, ma poi basta che ci sia un samurai da qualche parte, anche solo nel titolo, che subito sono condizionato. Quindi già quel "samurai" nel titolo mi aveva convinto. Adoro quel periodo storico!
    Spero di recuperare questo manga!

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    1. Anche io adoro il periodo del Bakumatsu e devo trattenermi dall'inserire tonnellate di riferimenti storici e dettagli vari ed eventuali sui personaggi veramente esistiti. In particolar modo mi è sempre piaciuta tantissimo la Shinsengumi e soprattutto Hijikata.

      Il disegno di Hiromoto trovo che si adatti molto bene al clima di incertezza e difficoltà del periodo ^^

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  5. La storia quindi tratta anche del passaggio dalla tradizione a un'era moderna (inteso come costumi e ideologie).
    Questo ben si addice a un disegno non convenzionale ma che piuttosto guarda all'effetto emozionale e psicologico.

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    1. Il fulcro della storia è proprio l'evoluzione del personaggio che accompagna quella dell'epoca che sta vivendo. Davanti a lui ci sono due maestri, uno, Hijikata, che rappresenta il passato e la via del samurai, e, l'altro, Harada, che invece lo spinge verso la modernità e gli insegna a maneggiare le nuove armi e i nuovi vestiti. Il risultato sarà una via personale, frutto dell'elaborazione di entrambi gli insegnamenti ^^

      Il disegno di Hiromoto è particolare e molto graffiante, a tratti sgraziato, ma estremamente espressivo.

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  6. La storia sembra interessante, anche se non proprio il mio genere! Non riesco a farmi un'idea del disegno, dovrò sfogliare i volumetti. Terrò conto ma non sono convinta al 100%

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    1. Conta che è un seinen abbastanza pesante come argomenti, ci sono svariate battaglie, morti e anche alcune scene di sesso esplicite (tra cui una di stupro). Se piace il genere è un titolo decisamente valido e diverso dal solito ^^

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  7. Non ho ancora iniziato a leggere Bushido, ma da fan di Hiromoto l'ho recuperato già da un po'(giusto per il timore di faticare a trovarlo dopo). Non ho letto tutta la recensione per evitare troppi spoiler, ma dal commento finale sembra che ti sia piaciuto... bene!

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    1. Mi è piaciuto parecchio, leggilo che così lo commentiamo come si deve ;-P
      Lo stile di Hiromoto mi è piaciuto, nervoso e graffiante, l'h trovato parecchio originale. Se riesco cercherò di recuperare altre sue opere ^^

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  8. i disegni mi ispirano molto... però non so più dove infilarmi i manga, la situazione è tragica e disperata :(

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    1. Lasciamo perdere, la mia libreria è al collasso. Spero che non ci sia mai un grosso terremoto dalle mie parti se no sono spacciata XD

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  9. Volevo passare ieri a commentare, ma alla fine riesco solo stasera. Ma eccomi ugualmente! XD

    A me di quest'opera attirava soprattutto il disegno sporco e grezzo! Mi piacciono molto questi mangaka poco raffinati (ovviamente se hanno una storia che 'giustifichi' il loro stile...per dire, un disegno del genere narrasse Sailor Moon sarebbe atroce XD).
    Non l'ho presa per la trama scarna letta in giro che non mi ha ispirata per nulla...ora che ne hai fatto una descrizione accurata, potrei essere tentata di recuperare i 4 volumetti :P

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    1. In questo caso trovo che il disegno (che personalmente ho apprezzato parecchio) si adatti moltissimo alla storia narrata. La trama è ben gestiti nei quattro volumetti, affidando ad ognuno di essi una fase evolutiva del personaggio di Shinnosuke, partendo dal ragazzino demotivato, per arrivare all'uomo che ha deciso la sua via.
      Anzi, trovo che un disegno più "classico" e lineare avrebbe stonato parecchio su un'opera di questo genere ^^

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