Programma natalizio del blog, tre recensioni per non farsi mancare nulla

Ormai Natale è quasi alle porte e in giro non si fa altro che respirare lo spirito natalizio farlocco gentilmente offerto dalle multinazionali consumistiche (per chi non lo sapesse il costume di Babbo Natale è opera dei pubblicitari della Coca Cola). In particolar modo, accendendo la scatola che intrattiene milioni di persone, comunemente detta tv, si viene proiettati in un mondo popolato da orrendi Babbi Natale, decorazioni dorate a foggia di stella e lucine da crisi epilettica. Lo strazio normalmente inizia già da novembre (se tutto va bene, in un supermercato di una nota catena tedesca ho visto dei calendari dell’avvento e delle cioccolate a forma di abete a ottobre, maledizione ad ottobre!) e si protrae fino alle tanto agognate feste, in un tripudio di marmocchi che piazzano panettoni sotto al camino e cori gospel che ti insegnano a spendere tutti i tuoi soldi. Questa parte dell’intero evento natalizio personalmente la detesto e sento che ogni anno riesce a risvegliare in me una forte reazione di avversione.

Nessuno è al sicuro, neppure un cinico di professione
come Squiddi Tentacolo

Ovviamente i telefilm e i cartoni più blasonati (specialmente se di origine americana) non possono esimersi dal prodursi in  delle terrificanti puntate natalizie dove anche i personaggi più seri e meglio caratterizzati vengono buttati ai rovi e si trasformano in dei pupazzi che, grazie allo spirito del Natale, riescono a trovare la loro personale via della bontà. Ogni sadico, cinico, supponente personaggio che faccia parte di un qualunque universo televisivo (o cartaceo, esistono anche gli speciali a fumetti!) non può sentirsi al sicuro fino all’arrivo della Befana. Ognuno di loro può essere preso, inserito su uno sfondo innevato con un cappello rosso in testa e diventare il se stesso sbrodolante miele che fino ad un attimo prima avrebbe preso a poderose badilate in faccia. Un po’ meglio va alle controparti nipponiche. Infatti, in Giappone Natale è una festa per coppiette (alla stregua di San Valentino) per cui, nella peggiore delle ipotesi, si assiste ad una puntata romanticosa pucci-pucci e nella migliore ce la si cava con un comune party tra amici.

Stiamo scherzando? He-man versione
natalizia, con tanto di abete e palline?

Il punto più basso dell’animazione viene però raggiunto con quelle opere (oddio chiamarle così mi fa venir un po’ male) confezionate appositamente per le feste e distribuite direttamente per il mercato home video, facendo vergognare tantissimo chi le ha scritte. Normalmente per questa sciagurata pratica vengono selezionati film d’animazione famosi, come La Bella e la Bestia, personaggi che sono andati alla grandissima, ad esempio i Pinguini di Madagascar, o robe che proprio non c’entrano nulla con Natale ma piacciono tanto ai bambini, come lo specialone natalizio di He-Man (ovviamente al tempo in cui è uscito, adesso non lo calcolerebbe più nessuno). In pratica tutta roba ambientata in universi dove questa festa non esiste neppure ma ci sono buone speranze che la ciofeca proposta venda in ogni caso.  Si contano le vittime di questa strategia dello speciale strappalacrimuccia persino tra i film con gli attori in carne ed ossa e no, non sto parlando delle boiate girate apposta per lo spirito natalizio tipo Fred Claus, Miracle in the 34th street, A Christmast story e via discorrendo, quelle sono perse in partenza. Stiamo parlando di capolavori del thrash come ad esempio Star Wars: The Holiday Special che potete vedere qui sotto (per poi vergognarvi tutta la vita). Credo che ad una domanda diretta del tipo “Perchè l’hai girato?” George Lucas potrebbe negare con vigore che esista una cosa del genere e fuggire a gambe levate.

Canzone natalizia tratta da La Bella e la Bestia 2: Un magico Natale. Roba che se la Bestia non fosse andata completamente OC avrebbe fatto una strage di porcellane e soprammobili

Questa è solo la prima parte di Star Wars: The Holiday Special, ma fa già abbastanza paura di suo, se avete voglia (e coraggio) cercatevi il resto, su Youtube si trova. C’è anche l’insopportabile marmocchietto che fa tanto spirito Natalizio d.o.c.

Per non parlare poi quando vengono create delle intere serie a tema. Come ad esempio la terrificante Alla scoperta di Babbo NataleCliccate qui per approfondire. No, seriamente, a cavallo tra il 1984 e il 1985 i giapponesi si sono inventati ventitré interi episodi sul tema. Narrano le avventure di una gnometta figlia di uno degli aiutanti di Babbo Natale. La serie è talmente buonistica da non prevedere neppure una figura di antagonista (che era una cosa brutta e cattiva e con lo spirito natalizio non va bene). Ovviamente questa roba è passata anche in Italia nel 1986 su Mediaset con una sigla cantata da Cristina d’Avena.

Ecco la sigla di Alla scoperta di Babbo Natale, guardatela per attimi di puro spirito natalizio da diabete. Tra l'altro, ma solo a me la risata di Babbo Natale fa venire voglia di menarlo? 

Quindi, partendo dal presupposto che se fossi stata io a rientrare in casa e a trovare tutte quelle michiatine sberluccicoseper chi se la fosse persa, ecco la pubblicità incriminata, il marito l’avrei impiccato fuori dalla finestra con le lucine intermittenti, e che detesto visceralmente tutti quegli speciali a tema che colano miele e buonismo da tutti i lati, vorrei presentare il programma natalizio di questo blog (sì, perché nonostante quanto detto prima in realtà la festa in sé non mi dispiace). Ai gentili visitatori saranno offerte ben tre recensioni di film a tema, di origini e tipologie molto differenti, ma accomunati dal fatto di  non essere le solite fesserie preconfezionate con una trama scadentissima. Per ora non svelo ancora i nomi per creare un po’ di suspense gratuita ma si tratta di:

1. Il grande classico, ovvero lo spirito natalizio tradizionale e da lacrimuccia;
2. Una rivisitazione che ormai è diventato un must del genere;
3. Dato che i primi due film sono made in USA non posso farmi mancare qualcosa di genuinamente giapponese;

Si comincia da domani con la prima recensione, le altre arriveranno (se riesco a finire di scriverle ma sono a buon punto) rispettivamente mercoledì e venerdì.